mercoledì 31 dicembre 2008

ANNO NUOVO, VITA NUOVA!



Anche per questa cavallina?
Non è più stata tenuta a contatto con altri cavalli nè fatta uscire perchè non serve più, così è dimagrita e deperita a vista d'occhio. E allora che si fa? La vendono "a prezzo di carne", destinazione il primo macello della zona.
Se ve la sentite di iniziare l'anno nuovo mettendo in atto almeno un buon proposito, rinunciate ad un apertitivo e mandate qualche euro per lei.
Il sito che si occupa del riscatto è affidabile, ma potete vederlo voi stessi www.alture.net
Direi che è ora di FARE qualcosa.

martedì 30 dicembre 2008

Con gli occhi sbarrati


"Cosa accade nella mente e nella vita di un uomo che un giorno, al suo risveglio, scopre di non poter più muovere nessun muscolo del suo corpo e nemmeno parlare? Quali emozioni e quali pensieri lo tormentano? Questo libro racconta in esclusiva la terribile esperienza vissuta per oltre un anno e mezzo da Salvatore Crisafulli, il quarantunenne siciliano che, dopo un incidente stradale, si è ritrovato completamente paralizzato e incapace di comunicare con il mondo esterno, se non con gli occhi. Ritenuto dai medici ormai in stato vegetativo permanente, Salvatore ha in realtà sempre mantenuto un labile contatto con il mondo esterno: «Dicevano che non ero cosciente e che sarei morto. Io capivo tutto e piangevo…». Solo dopo un anno, osservandone gli occhi, la madre ha capito che Salvatore era cosciente. Ora, con gli occhi Salvatore comunica con il mondo, selezionando le lettere da uno schermo. È nato, così, con la sua diretta testimonianza, uno straordinario documento che racconta questa drammatica odissea. Un caso che ha fatto molto discutere. "

Non vi ricorda la vita di qualcuno che è con noi tutti i giorni? Ricordiamocene e guardiamo negli occhi...sempre...

venerdì 26 dicembre 2008

Dolcezze naturali



Conoscendo la mia ghiottoneria, un amico toscano mi ha portato una serie di barattoli di miele quand'è venuto a trovarmi. Abita a Cecina, e vicino a lui c'è l'apicoltura Camerini, così ha potuto fare scorta di stranezze-al-miele.
Il primo barattolo che ho aperto portava la dicitura "Melata". Boohhh, che è? Assaggiamo!
Era un miele densissimo, sembrava quasi una caramella da tanto era denso e non troppo dolce, ma con un sapore davvero ricco.

Così gli ho chiesto, dopo averne mangiato un bel po', cos'era.

Astenendomi da tecnicismi, che non conosco, è un miele ricavato dalla sintesi che fanno le api di una resina, creata a sua volta da delle cicaline che "lavorano" la linfa. E' un miele ricchissimo di vitamine e sali minerali. Io c'ho fatto tutta la convalescenza dei miei mal di gola perenni, e ha funzionato molto più di chili e chili di antoral o altro.

Provare per credere...a volte quello che fa bene è anche buono. In questo caso, buonissimo!

La foto è presa da questo sito:
www.piandangelo.it/prodotti_melata.php



martedì 23 dicembre 2008

I am the Best


Nella mia vita ho speso tanto denaro in donne, alcool e auto veloci. Il resto l' ho sprecato.

George Best

giovedì 18 dicembre 2008

Ma papà ti manda solo?


"..."Intanto partiamo dall´idea che se il cane sta tutto il giorno in giardino e noi in casa, se la nostra gestione in casa fa acqua a tutte le parti, se non facciamo nessun tipo di miglioria nella vita del cane per affiatarlo a noi, poi non possiamo pretendere un richiamo e una passeggiata perfetti.
Perchè se in casa "toppi", l´errore si nota poco, ma fuori gli stimoli sono tanti, e se il cane non ha la testa almeno un po´ su di noi, siamo fritti. Quindi facciamo tutto il possibile (vedi intanto "pappa" e "cuccia") e lavoriamo ANCHE sul richiamo e la passeggiata.

La passeggiata inizia quando pensate di uscire. Non voglio un cane impazzito perchè mi vede toccare il guinzaglio o andare verso la porta. Fate un po´ di "finte", il cane deve stare attento a quello che gli chiedete, non fare mille ipotesi su cosa-forse-potrebbe-accadere: vivere con i dubbi amletici (e un cagnoccino non può darsi una risposta umana!) non è piacevole.

Quindi mi alzo, tocco il guinzaglio, torno a sedermi, vado verso la porta, mi risiedo...e poi aspetto un po´ (a volte un bel po´) che il cane torni a farsi gli affari suoi. All´inizio penserà che sto impazzendo.

Poi lo CHIAMO. E qui ci siamo. Chiamo il cane-BRAVO. Poi "ANDIAMO" e si va a prendere sto caspita di collare, guinzaglio e si va verso la porta.
Già qui stiamo lavorando sul richiamo. Vieni da me, mi guardi un attimo e ti dico cosa faremo di meraviglioso: usciamo. Il venire da voi è preludio a qualcosa di bello.
Se il cane viene da voi e poi schizza verso la porta, no, non ci siamo. Si richiama e si va avanti un altro passo. E´ ripartito? Lo si richiama e si fa un altro passo. Lo scopo è arrivare assieme alla porta.

Arrivati alla porta..credete sia finita? Abbiamo appena iniziato!

Aspettate un attimo. Aspettate finchè il cane non è calmo. Chiamatelo per nome. Quando vi guarda, anche per un secondo, si apre la porta.
Dovete sempre avere ben chiaro in qualsiasi cosa che il cane è all´altezza delle vostre ginocchia-piedi o poco più. Quando è concentrato su qualcosa, lui non vi vede e manco vi sente, pensa alla porta che si a pre e non gli interessa se la apre una forza magica o voi. Bene, dobbiamo chiarire che VOI l´aprite. E fargli riconnettere il cervello con voi.

All´inizio vi avverto, la passeggiata sarà una rottura. Pochi metri in ore e ore (ok, esagero). In sostanza, ogni volta che il cane tira, voi vi fermate. Lo richiamate, Gli date le spalle o comunque non restate girati verso di lui: per il cane la vostra punta dei piedi indica la direzione in cui si va. E se vuoi andare di qua e io sto tirando come un trattore in quella direzione, non va tutto bene?? Quindi mi giro anche di fianco, mi sposto di due passi a destra, riporto il guinzaglio ad essere morbido. Stonc, di nuovo in tensione. E io faccio di nuovo il paletto. Lo richiamo vicino a me, mi accuccio, mi giro, mi volto, disegno una "u" con la mano, partendo dal naso del cane fino al mio ginocchio: torna qui facendo questo giretto.

Se siete esasperati, arrivate alla prima aiola, aspettate che il cane vi guardi, sempre, chiamatelo, bravo, e ditegli un "libero". Non liberatelo davvero, ma fate un po´ la zavorra e lasciatelo fiutare in giro e voi riprendete energie.
L´idea è che con "andiamo" si va via assieme, "libero" permette al cane di razzolare un po´.

Deve capire che il guinzaglio in tensione significa "stop", e quando c´è quella sensazione, non si va avanti.
Se il cane tira per fiutare qualcosa, prima deve tornare da voi, poi un passo in avanti. Tira ancora? Si chiama e si ferma, chiama e ferma fino a lasciarlo annusare. Deve arrivare ad annusare col guinzaglio mollo. Il premio sarà l´annusata, ma stiamo andando assieme a fiutare, non sei tu che mi trascini!

All´inizio sarà davvero noioso, ma imponetevi un po´ di disciplina.

Come già dicevo, munitevi di pettorina svedese e guinzaglio lungo (per ora usatelo diviso in due), infatti una cosa che preme sul collo stuzzica il riflesso thigmotaxis (si scrive in 200 maniere diverse), per cui un animale va contro la pressione. Per cui, se qualcosa preme sul collo, il cane tira ancora di più per liberarsene. E´ un sistema salva-vita: se un predatore mi attacca, lo travolgo andandogli addosso e non gli permetto di strappare, invece in più gli "spalanco" la bocca andandogli contro. Il cane non s e ne rende conto, non è una cosa che fa pensando, è come per noi rimetterci in equilibrio se spinti.

Quando rientrate a casa, stessa modalità. D´ora in poi tutte le porte si apriranno solo dopo avevi dato un minimo di attenzione. Non importa se poi entrate prima o dopo di lui, ma un po´ di cortesia ce la meritiamo...

(da un post sulla passeggiata col cane senza tirare al guinzaglio)

martedì 16 dicembre 2008

Singin' in the rain- Parte I


Gene Kelly era ben felice di cantare sotto la pioggia, e da questo si deduce che Gene Kelly NON aveva un cane da portar fuori.

C'è il cane che punta i piedi, e insiste che imparerà ad usare il wc come ogni bipede che si rispetti. C'è quello che vi staccherebbe un braccio appena vede l'impermeabile. C'è quello acquatico a cui basta bagnarsi, quindi anche la pioggia va benissimo: specie se si può balzare a piè pari nelle pozzanghere e imbrattarvi da capo a piedi.
C'è il cane che esce entusiasta e poi cammina stile sciacallo per tutta la passeggiata, neanche lo aveste picchiato con l'ombrello.

Allora, iniziamo da voi. Appunto, lasciate a casa l'ombrello, dareste vita a scene fantozziane. Meglio un giaccone col cappuccio, e per le più sciantose un lungo collo in lana cotta da tirare sulla testa all'occorrenza. Anche un cappellino può essere pratico e meno ingombrante di un cappuccio. E ce ne sono di davvero carini in giro.
Guanti. Se avete freddo alle mani, comprate un paio di guanti enormi e di marca scadente e fateli infeltrire. Basta buttarli in lavatrice a temperature assurde o proprio bollirli. Tagliate la punta del pollice e dell'indice: avrete presa e sensibilità, ma starete al calduccio. La lana infeltrita è impermeabile e calda, la usano i rocciatori. Calcolate che la taglia diminuirà del 30%.
Potete fare la stessa cosa con un paio di calzini se invece sono i piedi ad ibernarsi, ma pensate anche che se camminate un po' più in fretta, la circolazione migliora e il problema si risolve. E anche il cane si diverte di più.
Pantaloni doposci (li trovate anche al Lidl ad un prezzo irrisorio o al Decathlon) e un bel maglione pesante. Qui c'è chi ama gli strati "a cipolla" e chi un'unica, enorme maglia. De gustibus, andate dove vi porta il cuore...
Scarpe? Basta siano impermeabili, evitate gli stivaloni di gomma.

Il cane. Impermeabile se è a pelo raso o se poi non avete nè tempo nè voglia di asciugarlo. Mettetelo stando seduti di fianco al cane, non brancicatelo come se fosse un pupazzo. Se non lo gradisce o il danno è già fatto: crocchetta in una mano, si passa sopra la testa il cappottino e via premio. Sempre stando di fianco e seduti, carezzina dal collo al fianco, prendete uno dei due sottopancia; altra carezzina lunga e prendete l'altro, agganciateli e concludete con un "bravo". Idem al contrario per sfilarlo, ma senza premio. State attenti che quelli imbottiti in pile o sintetico (cioè quasi tutti), producono energia elettostatica e cerano un bell'effetto "sedia elettrica". Attenti quando lo togliete e semmai presentatevi con uno scampolo di cotone e l'impermeabile alla mamma o alla nonna, che ci cucia alla bell'e meglio un secondo strato nella parte a contatto col cane.

Ora siete pronti per uscire...e dopo?

Lo saprete nel secondo post sulla pioggia!

domenica 14 dicembre 2008

Chi mi chiama?


Noi e il nostro cane possiamo sopravvivere benissimo anche se non sappiamo cosa sia un "seduto", "piede", "terra", "resta"...ma non possiamo tirare avanti con un cane che non risponde alla chiamata.

Il richiamo è la cosa più difficile da insegnare al cane, soprattutto perchè viene sempre considerato scissa dal resto, invece la chiamata è l'inizio di ogni cosa!
Se ho la chance di partire con un cucciolo, sarà davvero semplice: ti chiamo, bravo, ti dico che giochiamo (o passeggiata, o pappa o cosa mi gira per la testa). La chiamata vuole solo dire :"Hey, badami un attimo, vieni qua vicino che poi faremo qualcosa", fosse anche andare via assieme.

Un tempo veniva insegnato a non mettere mai subito il cane al guinzaglio dopo la chiamata, sennò non avrebbe più risposto. Beh, se ogni volta lo chiamate e lo mettete al guinzaglio, può darsi; ma è ora di pensare che fare una passeggiata assieme è un premio, non una punizione.

Con un cane adulto il lavoro sarà più lungo, ma solo perchè abbiamo permesso che certi atteggiamenti si incancrenissero nel tempo. Quindi dovremo rivedere tutta la gestione del cane, snebbiandogli le idee sul fatto che stiamo vivendo assieme; non siamo solo coinquilini ma siamo uniti l'uno all'altro.

Si può poi lavorare in tanti modi, dal guinzaglio sempre più lungo o flexi (non fatelo da soli, diventa una trappola mortale se non lo sapete usare), a diversi tipi di attività che aiutino il cane a badarvi molto di più e a capire che la vicinanza è positiva.

Usare trucchetti come correre via, nascondersi, battere forte le mani per attirare l'attenzione o accucciarsi per terra non va bene. Lo si fa solo coi cuccioli; per valutare quanto il cane vi bada (o non vi bada) e per vedere alcune sue reazioni; o se il cane si sta attardando a raggiungervi ma ha già chiaro in testa cosa sia "rispondere al richiamo", oppure quando lo gestiamo per le prime volte libero DOPO averci lavorato su.

Se usate questi giochini impunemente in montagna o in un grande prato, rischiate di tornare a casa con un guinzaglio vuoto...

mercoledì 10 dicembre 2008

ANIMAL COMUNICATION


Corso introduttivo di telepatia.

Quando: 14 e 15 febbraio 2009

Dove: via Garibaldi 27, 51037 Montale Pistoia

Relatrice: Valeria Boissier

Costo: € 150.--

A cosa serve la telepatia:

- Può aiutare per animali con problemi comportamentali

- Può aiutare per animali con problemi di salute

- Può aiutare gli animali in fin di vita.

- Può aiutare a migliore il rapporto....

Per info:

Valeria Boissier

Via Garibaldi 27

51037 Montale (PT)

Tel: 335 5438462

Mail: bacchus29@gmail.com

martedì 9 dicembre 2008

Morfeo


Il fuoco del caminetto guizza e crepita nel freddo inverno

Il mio cane seduto mi guarda chiedendo che fare

In ogni stagione quegli occhi scaldano più del fuoco

Corsi educatori cinofili e vita



Nel 1934 Krishnamurti disse: “Perché volete studiare sui libri invece di studiare la vita? Scoprite che cos’è vero e che cos’è falso nell’ambiente in cui vivete, che è opprimente e crudele. Solo così scoprirete la verità”.

Non si stancava di ripetere che l’unico libro che valga la pena di leggere è il “libro della vita”, che cambia ininterrottamente e possiede una vitalità che sfugge al pensiero. Tutti gli altri libri possono contenere soltanto informazioni di seconda mano.

“La storia dell’umanità è dentro di voi: è un immenso carico di esperienza, di paure profondamente radicate, di angosce, piaceri, dolori e fedi di ogni genere, a cui gli esseri umani hanno creduto attraverso i millenni. Voi siete quel libro”.

La stessa cosa vale per i cani.

Un paio di settimane fa ho scovato l'indirizzo mail di Valeria Rossi, e non ho potuto fare a meno di ringraziarla per quello che mi disse sei anni fa, quando volevo diventare educatrice, estasiata dalla bravura della mia Nura.
Mi rispose: "Lascia stare i corsi: prendi il tuo cane, e lavora con lui. Poi passa ai cani dei parenti, degli amici, poi chiedi ad un educatore di affiancarlo, poi lui ti dirà quando sei pronta per i primi clienti. Fai esperienza, i corsi vengono poi. I corsi devono essere un confronto tra percorsi diversi, non un'infusione di scienza dall'alto."

Quello che i miei cani mi hanno insegnato non lo dimenticherò mai, quello che ho letto nei libri, è storia passata.

venerdì 5 dicembre 2008

Paura, sindrome da privazione sensoriale o che?

Ci sono tre sorelline, prese dal rifugio Amici di Fido, a Roma, che mostrano i sintomi della sindrome da privazione sensoriale.
Come loro, tante delle persone con cui ho parlato mi descrivevano gli stessi atteggiamenti: paura di persone, di uscire di casa, di affrontare in genere il "nuovo".

La cosa più disarmante è che i cagnolini in questione venivano anche da allevamenti.
Ancora più disarmante che è molto più facile dire ad un rifugio "alle cucciolate ghe pensi mì" che non dirlo ad un allevatore, che difficilmente accetta intromissioni su un lavoro che fa magari da anni.

E' più facile dire che "quel cucciolo là ha qualcosa che non va" che cambiare noi: un allevatore dovrebbe pensare al modo migliore di gestire tutti i suoi cuccioli, non solo quello "carroarmato" che regge qualsiasi errore. Anzi, il difficile è proprio il cucciolo timidino, è lì che si vede la bravura.

Specie quando si parla di jack russel.

Ne ho consociuto uno, Bernardo, irresistibile, che vive con la sua famiglia quadrupede (mamma e sorellina) e quella umana. E nessuno immaginava quanto può aver significato per la sorellina di Benny vivere in una cucciolata di jack!

Però...c'è un però.

A tutto c'è rimedio.
Ci sono come sempre due lavori da fare: la nostra gestione in casa e il lavoro sul carattere del cane.

I risultati?

Beh, un cane che esce di casa e che non si nasconde sotto il letto quando arriva qualcuno.
Delle persone che sanno quando non possono fare a meno di chiedergli uno sforzo extra e quando invece sì.

Ci sono tanti animali che non vedono l'uomo nei periodi sensibili -cioè quando possono considerarlo come un elemento facente parte dell'ambiente- ma che convivono con noi dopo un corretto lavoro.

Vedete...non sempre la cinofilia ha tutte le risposte, e vedere delle tigri di un centro di recupero selvatici collaborare con un uomo mi è servito: una buona idea va cercata, gli occhi e la testa vanno tenuti aperti.

lunedì 1 dicembre 2008

One life, one love...



"Il cane mi domanda
e non rispondo.
Salta, corre pei campi e mi domanda senza parlare
e i suoi occhi sono due richieste umide,
due fiamme liquide che interrogano
e io non rispondo, non rispondo perché non so,
non posso dir nulla."

Neruda-Ode al cane

Si domanda ancora perchè il suo padrone tarda nel venirlo a prendere, perchè non è ancora arrivato. Purtroppo non potevo rispondergli niente quando mi guardava con i suoi due occhietti pieni di dolore e le orecchie piatte all'indietro.
Speriamo che qualcuno abbia la pazienza di spiegargli che non sempre il primo amore è eterno.
Anche se non si scorda mai, nel bene e nel male.